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Quale acqua scegliere per i bambini?

L’acqua è un elemento essenziale per la vita, e lo è ancora di più per i bambini, che hanno un metabolismo più rapido degli adulti ed una maggiore necessità di introdurre nell’organismo i minerali necessari al loro sviluppo.

Per questo motivo, è importante scegliere l’acqua giusta per i propri figli, siano essi neonati o bambini, in modo da garantire loro un’idratazione ottimale ed un corretto apporto di minerali.

Ecco allora di seguito quali sono le caratteristiche dell’acqua ideale per i bambini, e quali sono le diverse tipologie di acqua in commercio.

Caratteristiche dell’acqua per bambini

L’acqua ideale per i bambini deve avere le seguenti caratteristiche:

  • Bassa concentrazione di sali minerali. I bambini, infatti, ricevono già un apporto sufficiente di sali minerali dal latte materno o artificiale.
  • Bassa concentrazione di nitrati. I nitrati in eccesso possono essere dannosi per la salute dei bambini, soprattutto se in tenera età.
  • Assenza di cloro. Il cloro può avere un sapore sgradevole e può essere irritante per le mucose, meglio evitare l’acqua particolarmente ricca di cloro.

Acque minimamente mineralizzate e oligominerali

Le acque minimamente mineralizzate sono quelle con residuo fisso inferiore a 50 mg/l. Il residuo fisso è la quantità di sali minerali disciolti nell’acqua.

Queste acque sono le più adatte per i bambini, in particolare per i neonati e i bambini piccoli, che hanno un intestino ancora immaturo.

Al supermercato queste bottiglie sono facilmente riconoscibili perché spesso presentano l’immagine di un neonato, proprio ad indicare che si tratta di un’acqua particolarmente adatta ai più piccoli.

Le acque oligominerali sono invece quelle con residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/l. Queste acque sono adatte per i bambini dai 6 mesi in su, che hanno un intestino più maturo.

Acque minerali e acque ricche di sali minerali

Le acque minerali sono quelle con residuo fisso compreso tra 500 e 1500 mg/l.

Queste acque sono adatte per gli adulti, ma non sono consigliate per i bambini, in quanto il loro residuo fisso è troppo elevato.

Le acque ricche di sali minerali sono quelle con residuo fisso superiore a 1500 mg/l. Queste acque non sono adatte per i bambini, in quanto il loro residuo fisso è eccessivo.

Acqua del rubinetto

L’acqua del rubinetto è spesso una buona scelta per i bambini, in quanto è solitamente sicura e controllata.

Tuttavia, è importante controllare periodicamente la qualità dell’acqua del rubinetto e, se necessario, filtrarla per rimuovere eventuali sostanze inquinanti.

Se bevi l’acqua del rubinetto e questa ha un forte odore di cloro, esistono depuratori acqua in grado di rimuovere il cloro in eccesso.

Consigli generali per la scelta dell’acqua giusta

In generale, è importante leggere l’etichetta dell’acqua prima di acquistarla. L’etichetta deve riportare le informazioni relative alla composizione dell’acqua, in particolare il residuo fisso e la concentrazione di nitrati.

Se si acquista acqua in bottiglia è importante conservare le casse d’acqua in un ambiente in cui non arrivino in maniera diretta i raggi del sole.

Se si utilizza acqua del rubinetto, è importante conservarla in bottiglie di vetro o di plastica atossica.

Suggerimenti aggiuntivi per i genitori di neonati e bambini

Parlate con il vostro pediatra per avere maggiori informazioni sull’acqua più adatta per i vostri figli, lui potrà consigliarvi quella migliore da scegliere.

Fate provare ai vostri figli diverse tipologie di acqua per trovare quella che preferiscono e che bevono più volentieri. Incoraggiate infine i vostri figli a bere molta acqua ogni giorno, soprattutto durante l’estate.

Conclusione

La scelta dell’acqua per i bambini è importante, ma non deve essere un cruccio.

Basta seguire le indicazioni del pediatra o comunque far installare un depuratore in casa o comprare l’acqua minerale in bottiglia per avere la certezza di aver fatto la scelta giusta.

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Quanto si risparmia sostituendo un tubo neon con uno led?

Per tantissimi anni, i tubi fluorescenti sono stati una delle fonti di luce più utilizzate nelle nostre abitazioni, negli uffici e nei negozi.

Notoriamente però, questi sono inefficienti dal punto di vista energetico, e consumano fino a otto volte di più di una lampadina LED equivalente.

Sostituire i tubi fluorescenti con sistemi di illuminaizone a LED è quindi un ottimo modo per risparmiare energia elettrica e dunque denaro, per questo tante persone hanno già provveduto a fare questo tipo di miglioramento in casa o presso attività commerciali di ogni tipo.

Sostituire progressivamente i vecchi sistesmi di illuminazione con gli equivalenti a LED rappresenta certamente un buon investimento a lungo termine, e per questo ci apprestiamo ad evidenziare quale potrebbe essere il potenziale risparmio energetico raggiungibile sostituendo i vecchi tubi neon con quelli nuovi a LED.

Offriremo inoltre anche alcuni consigli utili per aiutare nella scelta dei LED giusti per le necessità individuali.

LED e risparmio energetico

I LED sono una tecnologia di illuminazione a semiconduttore che produce luce emettendo elettroni da una regione di materiale semiconduttore.

Essi sono molto più efficienti dal punto di vista energetico rispetto ai sistemi di illuminazione tradizionali come le lampadine a incandescenza, i tubi con gas Argon e le lampade fluorescenti.

In particolare, i neon LED consumano circa il 70% in meno di energia rispetto ai tubi fluorescenti.

Ciò significa che, sostituendo un tubo fluorescente con uno a LED, è possibile risparmiare diverse centinaia di euro all’anno sulla bolletta energetica.

Un investimento a lungo termine

I LED hanno un costo iniziale superiore rispetto ad esempio ai tubi fluorescenti. Tuttavia, il risparmio energetico che si ottiene compensa rapidamente questo costo, consentendo di ammortizzare velocemente la cifra.

Inoltre, i LED durano molto più a lungo dei tubi fluorescenti. In media, un LED dura circa 25.000 ore, mentre un tubo fluorescente dura circa 10.000 ore. Ciò significa che, una volta installati, i LED non avranno necessità di essere sostituiti per parecchi anni.

Come scegliere i LED giusti

Quando si pensa quale LED acquistare, è importante considerare i seguenti fattori:

  • Luminosità: I LED sono disponibili in una grande varietà di livelli di luminosità, che sulla confezione è espressa in lumen. È consigliabile lo scegliere una lampadina o neon con una luminosità adeguata per illuminare l’area desiderata.
  • Colore della luce: I LED sono disponibili in una grande varietà di colori. È possibile optare per una lampadina o un neon con il colore della luce desiderato.
  • Dimensioni: I LED sono disponibili in una buona varietà di dimensioni. È importante scegliere una lampadina che abbia le dimensioni compatibili con il lampadario o plafoniera esistente.
  • Certificazioni: I LED devono essere conformi alle normative di sicurezza dell’Unione Europea. È importante per questo scegliere una lampadina che abbia le certificazioni previste dalla legge.

Conclusione

Sostituire i vecchi tubi fluorescenti con quelli nuovi a LED è un ottimo modo per risparmiare energia elettrica e dunque denaro.

I LED sono infatti molto più efficienti dal punto di vista energetico rispetto ai tubi fluorescenti e durano molto più a lungo, il che li rende ideali non solo nell’immediato ma anche a lungo termine.

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Sala per feste di compleanno: come scegliere quella giusta

Organizzare una festa di compleanno è un’esperienza entusiasmante, un giorno di quelli da ricordare a lungo.

Tra tutte le cose da considerare, scegliere la sala per feste  di compleanno giusta è certamente una delle decisioni più importanti.

Vediamo per questo di approfondire aspetti quali le diverse tipologie di sale per feste di compleanno disponibili, i servizi accessori, i vantaggi di noleggiare una sala, idee e consigli per organizzare una festa indimenticabile e come prenotare una sala per feste di compleanno.

Tipologie di sale per feste di compleanno

Esistono sale per feste di compleanno di diverse tipologie e dimensioni. Alcune sono grandi e spaziose, mentre altre sono più intime e accoglienti.

La scelta della sala giusta dipende dalle necessità e dalle preferenze personali. Ecco alcune delle più comuni tipologie di sale per feste di compleanno:

Ludoteche

Le ludoteche sono spaziose e adatte a feste di compleanno di bambini, prevalentemente. Sono di solito dotate di un grande spazio per ballare, un palco per la musica e bagni. Sono perfette per le feste di compleanno sia con pochi che con molti ospiti, soprattutto se si desidera organizzare una festa a tema.

Sale per feste in stile lounge

Le sale per feste in stile lounge sono più piccole e intime rispetto alle sale da ballo. Sono dotate di arredi confortevoli come divani, poltrone e tavolini da cocktail. Sono perfette per le feste di compleanno più informali e accoglienti.

Sale per feste con ristorante

Questo tipo di sale hanno spesso un ristorante interno e offrono un’esperienza culinaria completa. Sono dotate di tavoli e sedie e sono perfette per le feste di compleanno con un’attenzione particolare al cibo e alle bevande.

Sale con palestra

Per i ragazzi, ma anche a partire dagli 8/10 anni in poi, le location per feste con annessa palestra vanno sempre più di moda. Si tratta di strutture che consentono di festeggiare alla grande un compleanno avendo al tempo stesso la possibilità di divertirsi facendo dello sport. L’esempio tipico sono i trampoline park, strutture indoor con tappeti elastici che consentono di divertirsi saltando in sicurezza.

Servizi accessori

Oltre alla sala in sé, molte location per feste di compleanno offrono servizi accessori per rendere la festa ancora più speciale. Ecco alcuni dei servizi che potrebbero interessarti:

Catering

Il catering è un servizio che certamente potrebbe interessarti, sia nel caso di rinfresco che in caso di pranzo o cena. Il catering può offrire un menu personalizzato, un buffet o un servizio completo al tavolo.

Animazione

L’animazione è un servizio che può rendere la festa di compleanno ancora più divertente. I servizi di animazione possono includere giochi, musica dal vivo, spettacoli di magia, il truccabimbi e molto altro ancora.

Pacchetti tutto incluso

Molte sale per feste di compleanno offrono pacchetti tutto incluso che comprendono la sala, il catering, l’animazione e altre attività. Questi pacchetti sono convenienti e ideali per chi vuole organizzare una festa senza stress, lasciando che sia l’organizzazione ad occuparsi di tutto.

Idee e consigli per organizzare una festa di compleanno indimenticabile

Organizzare una festa di compleanno indimenticabile richiede certamente pianificazione e creatività. Ecco alcune idee che possono esserti utili per aiutarti ad organizzarne una perfetta:

Festa a tema

Scegli un tema per la festa di compleanno per renderla ancora più speciale. Alcune idee potrebbero essere quella di organizzare una festa tema dinosauri, una festa a tema supereroi o una festa a tema Disney in base alle preferenze del festeggiato.

Giochi e attività per gli invitati

Prepara giochi e attività per gli invitati per rendere la festa ancora più divertente. Alcuni esempi interessanti potrebbero essere la caccia al tesoro, il karaoke, un torneo di giochi da tavolo o una sfida di disegno con gli acqurelli.

Decorazioni

Le decorazioni possono fare la differenza in una festa di compleanno. Scegli decorazioni a tema per creare un’atmosfera festosa e accogliente.

Conclusione

In conclusione, scegliere la sala per feste di compleanno giusta può non essere semplicissimo, ma con un po’ di attenzione è possibile individuare quella perfetta che consentirà a tutti di trascorrere un bellissimo pomeriggio insieme.

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Perché è importante proteggere il proprio negozio con gli impianti di sicurezza?

Sia che tu sia un commerciante che ha appena aperto un nuovo negozio, o la tua attività esiste da tempo, sicuramente il garantire maggiore sicurezza ai tuoi locali è un argomento che ti sta a cuore.

 In entrambi i casi, è fondamentale che tu prenda in considerazione l’idea di far installare moderni impianti di sicurezza per proteggere il tuo lavoro.

Infatti, furti e le rapine possono avere un impatto devastante su ogni attività, sia in termini economici (dunque danni materiali) che per quanto riguarda la sensazione di frustrazione ed impotenza che in questi casi ci pervade.

Ecco perché è così importante prevenire questi episodi, senza considerare la perdita di dati per attività che a qualsiasi titolo lavorano con risorse in digitale (fotografie, documenti, archivi, etc.).

L’importanza della scelta del giusto sistema di sicurezza

Scegliere il giusto sistema di sicurezza per il tuo negozio può essere un compito non semplice, dato che ci sono molti fattori da considerare.

Innanzitutto, è importante valutare le tue esigenze specifiche in termini di sicurezza: queste possono variare in base al numero di finestre e accessi presenti in loco, ubicazione dell’attività commerciale (su strada, dentro un certo commerciale, in centro ma non al piano terra, etc).

Ad esempio, se il tuo negozio è situato in una zona ad alto rischio di furti, potresti voler considerare l’installazione di più sistemi di sicurezza contemporaneamente.

Chiaramente, è importante definire in anticipo il budget a disposizione così da poter individuare più rapidamente  i sistemi di sicurezza in linea con le proprie possibilità finanziarie.

Per fortuna, ci sono diverse soluzioni di sicurezza per ogni tipo di budget, quindi non ti sarà difficile trovare qualcosa che si adatti alle tue possibilità di spesa.

I furti in negozio sono una realtà

Purtroppo, i furti in negozio sono una realtà diffusa in tutta Italia, da Nord a Sud. Anche se il tuo negozio è situato in una zona “sicura”, ad esempio il centro cittadino, non puoi mai essere veramente certo che tali episodi non possano presentarsi.

I malviventi infatti, sono sempre alla ricerca di nuove opportunità e possono agire in qualsiasi momento, anche di giorno.

Pertanto, è essenziale che tu prenda le giuste contromisure che oggi adeguati sistemi di sicurezza possono offrirti, dispositivi progettati per proteggere il tuo negozio e tutto ciò che si trova al suo interno.

I sistemi di sicurezza possono fare la differenza

I sistemi di sicurezza possono dunque fare la differenza per quanto riguarda la protezione del tuo negozio e della merce che si trova al suo interno.

Oggi sul mercato ci sono diverse soluzioni disponibili, che vanno dalle telecamere di sicurezza agli allarmi con sensori di movimento, nonchè grate di sicurezza ed inferriate.

Mentre le telecamere di sicurezza fungono da deterrente, gli impianti di allarme con sensori di movimento servono a rilevare eventuali intrusioni all’interno di una attività commerciale.

Gli impianti con sensori di movimento

Quando un sensore di movimento viene attivato, viene inviato un segnale alla centrale di allarme, che può essere configurata per far suonare un allarme o per inviare un avviso ad un servizio di sorveglianza o al proprietario.

I sensori di movimento utilizzati negli impianti di allarme possono essere di diverse tipologie: tra le più diffuse ci sono quelli ad infrarossi, ad ultrasuoni o con sensori microonde.

I sensori ad infrarossi rilevano il calore emesso dal corpo umano, sono molto precisi e ad oggi tra i più utilizzati in assoluto.

 I sensori ad ultrasuoni utilizzano onde sonore ad alta frequenza per rilevare il movimento, sono comunque poco sensibili e potrebbero essere “disturbati” dal vento o dai suoni ambientali.

I sensori a raggi microonde sono simili a quelli ad ultrasuoni, ma utilizzano proprio delle microonde per rilevare il movimento. Sono meno sensibili ai suoni ambientali ma potrebbero essere disturbati da oggetti in movimento come foglie o insetti.

Questi sistemi possono essere personalizzati in base alle esigenze specifiche, come la possibilità di disattivare l’allarme con un codice, la possibilità di monitorare l’allarme da remoto tramite un’app per dispositivi mobili e l’integrazione con le telecamere di sorveglianza.

Le grate di sicurezza

Le grate di sicurezza rappresentano una soluzione davvero efficace per proteggere la tua attività commerciale.

Vengono realizzate in solido acciaio e possono essere anche apribili grazie a serrature di alta qualità, per consentire lo stesso livello di sicurezza in ogni momento.

Per questo motivo, le grate di sicurezza sono anche molto resistenti e difficili da forzare, quindi offrono una protezione efficace in grado di far desistere chiunque dal tentativo di attaccarle.

Tra l’altro le grate possono essere personalizzate in base alle tue esigenze per quel che riguarda colori e design, così da adattarsi perfettamente allo stile dell’edificio, oltre che del negozio.

Tutte queste opzioni possono contribuire a scoraggiare i ladri ed indurli a puntare la loro attenzione su altri obiettivi meno “protetti”.

Sicurezza e tranquillità d’animo

Alla fine, l’installazione di sistemi di sicurezza per il tuo negozio non è solo una questione di protezione, ma anche di tranquillità d’animo.

Sapendo che il tuo negozio è ben protetto, sarai in grado di concentrarti sulla tua attività senza preoccupazioni e non dovrai più spendere ingenti cifre in assicurazioni o vigilanza privata.

Pertanto, non esitare a mettere in sicurezza il tuo negozio e dormirai finalmente sonni più tranquilli.

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D.Lgs. 81/2008 e lavori in quota

Il Testo Unico Sicurezza sul Lavoro, noto anche come D.Lgs. 81/2008, inquadra i lavori in quota equiparandoli del tutto ad un tipo di attività che va ad esporre i lavoratori a potenziale rischio di caduta dall’alto verso un piano stabile.

Da notare che per “piano stabile” si intende una superficie che non può essere in alcun modo alterata per effetto di una caduta, per questo da considerare come piano stabile e parliamo dunque di un pavimento o terreno.

In particolar modo è stata individuato come livello massimo oltre il quale bisogna adottare le misure di sicurezza necessarie la quota di 2 metri.

Di seguito vediamo allora cosa prevede la normativa in caso di lavori in quota e quali sono i dispositivi di protezione individuale di base.

Cosa prevede la normativa relativa ai lavori in quota?

Il D.Lgs. 81/2008 ben conosce le esigenze di cantiere per le quali spesso è necessario lavorare a diversi metri di altezza. Per questo motivo, quando un determinato tipo di lavoro non può essere svolto in un luogo più sicuro, è necessario adoperare tutte quelle attrezzature che consentono agli operai di poter lavorare in sicurezza anche in quota, tenendo conto di quanto segue:

  1. Le misure di protezione collettiva hanno la priorità rispetto quelle di protezione individuale.
  2. È necessario adoperare le attrezzature di sicurezza di lavoro che siano proporzionate alle tipologie di lavoro in quota che ci si appresta ad effettuare, così da garantire maggiore libertà di movimento e minori rischi.
  3. Bisogna inoltre pianificare le modalità di accesso per i lavori da svolgere in quota in base alla durata del lavoro, dell’altezza e della frequenza di circolazione.

Appare dunque evidente che lo scopo di tali disposizioni sia quello di consentire in maniera adeguata l’individuazione dei giusti dispositivi di sicurezza in relazione ai tipi di rischi ai quali i lavoratori vengono esposti.

La formazione dei Lavoratori sulla sicurezza

Sempre secondo il D.Lgs. 81/2008, il datore di lavoro è tenuto a formare periodicamente i suoi dipendenti in merito quelli che sono i rischi cui essi sono sottoposti durante le proprie mansioni, nonché tutte le misure di sicurezza che essi hanno a disposizione e che possono adottare per ridurre al minimo il numero di possibili incidenti.

I lavoratori devono inoltre essere ben istruiti su quelle che sono le attrezzature di lavoro a loro disposizione e come queste possono essere adoperate per garantirne la sicurezza in ogni momento.

È importante che tale formazione non preveda semplicemente una parte teorica ma anche una pratica, così che i lavoratori possano già acquisire una certa manualità con quelli che saranno i rischi che andranno realmente ad affrontare sul lavoro e gli strumenti che consentono loro di poter lavorare in tutta sicurezza.

I dispositivi di protezione individuale

Per quel che riguarda i dispositivi di protezione individuale, il D.Lgs. 81/2008 richiede esplicitamente che, nel caso in cui non siano già state adottate delle soluzioni di protezione collettiva, vengano adoperati dei sistemi di protezione specifici ed a norma, come segue:

  • Dispositivi di ancoraggio
  • Assorbitori di energia
  • Dispositivi retrattili
  • Linea vita sul tetto
  • Imbracature
  • Corde

Questi sono soltanto alcuni tra i dispositivi di protezione individuale che devono essere adottati in cantiere.

Adottare tali soluzioni significa mettere gli operai in condizione di lavorare in massima sicurezza e dunque poter svolgere le quotidiane attività di lavoro senza alcun tipo di timore o patema d’animo, anche nel caso in cui debba verificarsi un errore.

Ricordiamo infine che la mancata applicazione di tali misure di sicurezza previste dal D.Lgs. 81/2008 comporta per il datore di lavoro una pena detentiva che parte da 3 mesi e una ammenda che va da 2.500€ in poi.

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Perché far installare un depuratore d’acqua?

L’acqua potabile è un bene indispensabile e chiaramente una risorsa di cui tutti abbiamo bisogno nel corso bella giornata. In particolar modo quella destinata ad uso alimentare, ovvero quella che beviamo o che adoperiamo per la preparazione dei cibi, deve essere pura e libera da eventuali sostanze nocive o pericolose.

Ciò non sempre è vero, nel senso che la qualità dell’acqua che arriva al rubinetto di casa è influenzata da fattori quali calcare in eccesso, o altri elementi che possono rendere l’acqua più o meno dura e conferirle un sapore meno gradevole. La qualità dell’acqua che beviamo è importante soprattutto in presenza di calcoli renali, per i quali è necessario andare a bere un acqua che sia più leggera per evitare la loro formazione.

Vantaggi e svantaggi di un depuratore d’acqua

I vantaggi per i quali decidiamo di acquistare un depuratore d’acqua domestico non sono legati soltanto alla qualità dell’acqua, il che di per sé è già un buon motivo per adottare questo utile dispositivo, ma ce ne sono tanti altri che hanno un aspetto pratico e di convenienza economica non indifferente.

Pensiamo ad esempio alla fatica che facciamo ogni giorno per trasportare fino a casa le pesanti bottiglie dal supermercato. Ogni cassa d’acqua pesa in media una decina di kg, il che non è un peso indifferente. Consideriamo poi lo sforzo del doverle salire fino a casa e trasportarle fino al punto esatto del nostro appartamento in cui la conserviamo di solito.

Oltre alla fatica fisica c’è anche un aspetto chiaramente economico: un litro d’acqua minerale al supermercato costa in media 0,15€, mentre l’acqua che esce dal rubinetto a un costo medio per litro di 0,0015€.

C’è dunque una grande differenza in termini economici, e facendo i calcoli per quel che riguarda l’approvvigionamento annuale di acqua per consumi alimentari è facile scoprire che in questa maniera il risparmio può superare le €500 annue.

Ci sono anche degli svantaggi nel far installare in casa un depuratore d’acqua? Se vogliamo provare ad individuare uno svantaggio dell’adottare in casa un depuratore per l’acqua, questo potrebbe essere il costo iniziale, sebbene oggi anche il miglior depuratore acqua può essere acquistato con delle comode rate mensili che lo rendono facilmente accessibile a tutti.

Quale depuratore scegliere per casa?

In base alla qualità dell’acqua che attualmente arriva presso il rubinetto di casa è possibile scegliere il depuratore giusto. Al momento in commercio ne esistono di 4 tipi:

  • Depuratori ad osmosi inversa
  • Addolcitori
  • Filtri al carbone attivo
  • Sistemi di microfiltrazione

I depuratori a osmosi inversa sono i più utilizzati in casa. Essi presentano una membrana semipermeabile che ha la capacità di eliminare dall’acqua gli elementi presenti in eccesso e tra questi il sodio e i vari nitrati.

Gli addolcitori vengono invece preferiti laddove vi è una eccessiva presenza di calcare nell’acqua.

Essi hanno infatti il compito di diminuire la durezza dell’acqua e aggiungere del sodio. Fanno ciò tramite un particolare processo chimico che prevede uno scambio ionico.

I filtri al carbone attivo invece rappresentano un sistema in grado di rimuovere eventuali sostanze nocive come ad esempio il cloro. Questi filtri possono essere montati direttamente sul rubinetto e per questo richiedono meno tempo per l’installazione.

I sistemi di microfiltrazione sono dei filtri che hanno la capacità di rimuovere dall’acqua tutte le parti solide mediante una particolare membrana.

In breve

Dunque adesso disponi di tutte le informazioni per scegliere con cura il nuovo depuratore da acquistare per casa. Abbiamo capito che ci sono dei fattori legati alla praticità e alla convenienza economica, oltre ad innegabili benefici che riguardano la nostra salute. Ecco perché sempre più famiglie decidono di far installare un depuratore d’acqua in casa.

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Codici sconto Amazon: convenienza per tutti

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Come proteggere casa: consigli utili

Quella di proteggere casa dai tentativi di intrusione da parte di malintenzionati è una necessità di tutti noi, per rassicurare i nostri familiari e anche i nostri beni più preziosi.

Tuttavia delle volte possiamo avere maggior paura che i ladri possono entrare in casa, soprattutto quando abitiamo ai piani più bassi o quando nel nostro quartiere sempre più spesso si verificano episodi di questo tipo.

Per tale motivo è davvero importante sentirsi al sicuro all’interno della propria abitazione ed evitare che chiunque possa turbare la quiete della famiglia.

Porte robuste e sistema di videosorveglianza

Sicuramente un buon primo passo è quello di adoperare delle porte e finestre che siano solide e di qualità. Ricorda tra l’altro di mettere sempre il blocco della porta nel corso della notte e di chiudere bene finestre e serrande soprattutto se vivi ai piani più bassi.

Un altro tipo di deterrente potrebbe essere quello installare delle telecamere di sorveglianza che possano far desistere eventuali malintenzionati con la loro presenza.

Ad ogni modo, sempre di più questo sistema viene eluso da maschere o altri sistemi di camuffamento adoperati dai malviventi i quali decidono ugualmente di proseguire nel loro intento nonostante la presenza delle telecamere.

Le Inferriate apribili

Se sei alla ricerca di una soluzione veramente efficace ed in grado di garantire una protezione assoluta da qualsiasi tentativo di intrusione in casa, le inferriate apribili rappresentano la prima scelta per te soprattutto se abiti al piano terra.

Queste robuste inferriate realizzate in ferro sono infatti molto resistenti e dunque particolarmente difficili da superare per qualsiasi malvivente, i quali notoriamente hanno soltanto pochi minuti a disposizione per entrare ed uscire con la refurtiva e per tale motivo preferiscono sicuramente spostare le proprie attenzioni su altri appartamenti in cui un sistema di questo tipo non sia presente.

Esistono inoltre le inferriate fisse che vanno collocate sulle aperture come le finestre: queste, a differenza di quelle apribili, non possono essere aperte e chiuse a piacere e rappresentano una barriera fisica che sicuramente può mettere in sicurezza ogni finestra.

Nel 2023 +8,1% donne dirigenti, e dal 2008 quasi raddoppiate

A fronte di aumento complessivo dei manager pari al +3,8%, oggi in Italia le donne dirigenti sono il 21,4%, a fronte del 12,2% nel 2008.
Lo rivela l’ultimo Report Donne sui manager privati, elaborato da Manageritalia sugli ultimi dati ufficiali resi disponibili dall’Inps: nell’ultimo anno le donne in posizioni dirigenziali hanno segnato un +8,1%, e dal 2008 sono cresciute del 92%.

Donne sempre più protagoniste del mondo del lavoro e della managerialità italiana, insomma. Anche grazie al ricambio generazionale, che vede le dirigenti donne essere il 39% tra gli under35.
E tra i quadri, anticamera della dirigenza, le donne sono già il 32% in assoluto e il 40% tra gli under35.

“Un progresso culturale e sociale”

Quanto ai settori, le donne dirigenti sono maggiori nel terziario (25,4%) rispetto all’industria (15,9%), nelle aree più sviluppate del Paese, e nelle aziende più grandi e strutturate con una valida presenza e gestione manageriale.

 “L’aumento delle donne manager nelle imprese italiane rappresenta un progresso culturale e sociale, un concreto segnale del superamento degli stereotipi che spesso hanno limitato le opportunità delle donne nel mondo del lavoro e del management aziendale – commenta il Presidente di Manageritalia Mario Mantovani -. La strada da fare per una vera parità di genere è ancora lunga, ma questi numeri dimostrano come siamo sulla giusta direzione. È interesse di tutti, anche perché le aziende con donne ai vertici performano meglio”.

I settori più rosa

L’incremento dei manager, e in particolar modo della componente femminile, è visibile in tutti gli ambiti economici italiani. A cominciare dal terziario, che segna un complessivo aumento dei manager del +5.3% (donne +8,5%).
Ottimi risultati anche per i comparti delle sanità e assistenza sociale, con un +18.3% totale con le donne che raggiungono il +20,2%.

Significativo l’incremento femminile anche nel settore dei servizi d’informazione e nella comunicazione d’impresa, che fanno segnare un + 10,5% rispetto al totale dei nuovi manager, che si ferma al +6,5%.
Tra i settori più lenti a percepire il cambiamento in atto c’è l’industria, che vede solo un +7.1% di nuove manager e in incremento manageriale complessivo del +1,8%.
In negativo il comparto dell’istruzione e dell’insegnamento, con un calo complessivo del -34.6% e addirittura – 48% per le donne.

In Sicilia più donne in posizioni apicali 

La crescita dei dirigenti coinvolge quasi tutte le regioni, con la sola eccezione di Trentino-Alto Adige (-1,8%), Molise (-1,4%), Campania (-1,5%) e Calabria (-5,3%).

Crescono di più, oltre a Puglia (+21,2%) e Valle d’Aosta (+7,2%), proprio le regioni più managerializzate, Lazio (+5,2%) e Lombardia (+5%) riporta Adnkronos. La Regione con la percentuale più elevata di donne in posizioni dirigenziali è la Sicilia (28%), seguita da Lazio (27,6%), Puglia (24%), Molise (23,1%) e Lombardia (23,3%).
Agli ultimi tre posti Trentino-Alto Adige (10,9%), Umbria (13%) e Friuli-Venezia Giulia (13,6%).

Nel 30% delle aziende europee scarseggiano professionisti InfoSec

Secondo una ricerca condotta da ISC2 sulla forza lavoro nel campo della cybersecurity nel 2022 il gap di di professionisti nel campo InfoSec è pari a quasi 4 milioni. La conferma arriva dai risultati della ricerca globale realizzata da Kaspersky dal titolo ‘The portrait of modern Information Security professional’: in Europa il 31% delle aziende intervistate considera i propri team di cybersecurity sotto organico.

A fronte di un aumento della frequenza e della complessità degli attacchi informatici, e di una maggior richiesta di professionisti InfoSec da parte delle aziende, il numero di figure specializzate che soddisfano i requisiti aziendali in termini di competenze e livello di expertise è in decisa diminuzione.

I ruoli più difficili da assegnare: ISR, Malware Analysis

A livello mondiale, la Russia ha registrato la maggiore carenza di personale, seguita da America Latina, APAC e META.
I ruoli di Information Security Research e Malware Analysis sono quelli che registrano in Europa una maggiore carenza di personale, e secondo il 47% delle aziende, sono anche i più difficili da assegnare.

L’Europa è il Paese con la maggiore richiesta per questi ruoli, seguita da Russia e America Latina.
In Europa le posizioni di Threat Intelligence e Security Research (43%), Security Assessment (40%) e Security Operations Center (37%) sono leggermente meno carenti, mentre il minor numero di posti disponibili, nonostante sia un ruolo ancora molto richiesto, è quello di Network Security (36%).

Cybersecurity: nel settore governativo quasi la metà delle posizioni non è coperta

A livello mondiale, invece, la carenza di esperti SOC è particolarmente evidente in APAC, mentre quella di analisti di Security Assessment e Network Security riguarda soprattutto l’area META.
Se si considerano i fabbisogni di cybersecurity nei vari settori a livello mondiale, il settore governativo ha segnalato la più alta richiesta di professionisti della cybersecurity e ha ammesso che quasi la metà (46%) dei ruoli InfoSec richiesti non sono stati coperti.

Anche i settori telco&media (39%) sono carenti di personale, seguiti da retail & wholesale e sanità con il 37% di ruoli vacanti.
I settori che hanno registrato il minor numero di posti liberi in ambito InfoSec sono, al contrario, l’IT (31%) e i servizi finanziari (27%), ma è allarmante che le cifre si aggirino comunque intorno a un terzo.

“In alcune aree il mercato IT cresce troppo rapidamente”

“Per ridurre la carenza di professionisti qualificati nel campo dell’InfoSec, le aziende offrono stipendi elevati, migliori condizioni di lavoro e programmi di bonus – commenta Vladimir Dashchenko, Security Evangelist, ICS CERT, Kaspersky -. Il tasso di crescita del mercato IT nazionale in alcune regioni in via di sviluppo sta cambiando così rapidamente che il settore del lavoro non è in grado di preparare e formare specialisti idonei, dotati delle conoscenze e delle competenze necessarie, in tempi così stretti. Al contrario, le aree con economie sviluppate e aziende mature non registrano una carenza così marcata, poiché i loro tassi sono inferiori alla media del mercato”.

Dopo la tempesta dell’inflazione, quale sono le prospettive economiche dell’Italia?

Gli ultimi anni l’economia italiana, così come quella globale. è stata travolta dalla tempesta energetica. Un vero e proprio tsunami che ha fatto schizzare i prezzi alle stelle per un’infinità di prodotti e servizi e che, soprattutto, ha fatto alzare in modo preoccupante l’inflazione. Nel 2021 l’inflazione ha infatti iniziato la sua corsa, raggiungendo l’11,8% alla fine del 2022.
Un’impennata economica senza precedenti, che però, nel corso del 2023, si rivelò tanto effimera quanto intensa. L’inflazione precipitò, quasi annullandosi e stabilizzandosi all’0,8% entro gennaio.

Il paradosso del gap fra salari e inflazione

Anche se le notizie sembrano rassicuranti e la situazione in miglioramento, ci sono però alcuni aspetti critici. In particolare il livello degli stipendi medi non è riuscito a tenere il passo con la corsa inflazionistica, dando origini a un vero e proprio paradosso. Nel corso dei tre anni presi in esame, durante la fase inflattiva, la crescita salariale ha segnato aumenti modesti, mentre invece ha visto incrementi maggiori durante la discesa dell’inflazione.

Erosione del potere d’acquisto 

Nel primo trimestre del 2021, la crescita salariale (+0,7%) superava l’inflazione (+0,5%). Ma nel secondo trimestre, iniziò un lento declino del potere d’acquisto (+0,6% i salari; +1,3% l’inflazione). Col passare dei trimestri, l’erosione si intensificò, culminando nel quarto trimestre del 2022 con una distanza fra le due voci di oltre dieci punti percentuali .

Risalita dei salari nel 2023: calma apparente

Nel 2023, la dinamica è nuovamente cambiata. La crescita salariale intensificava il suo ritmo di crescita, mentre l’inflazione rallentava, pur rimanendo superiore di valore. Nel terzo trimestre, la forbice divenne meno ampia, con una crescita salariale del 3,2% rispetto al 5,9% dell’inflazione. Nel quarto trimestre, ecco il sorpasso: la crescita salariale l’anno scorso ha raggiunto  il 4,8% rispetto all’1,2% dell’inflazione, ripristinando il potere d’acquisto dei consumatori.

Le implicazioni sociali: il parere dell’esperto

Nonostante il recupero, Lucio Poma, capo economista di Nomisma, avverte che la situazione ha lasciato profonde ferite nelle famiglie italiane. Un periodo di impoverimento ha costretto molti nuclei familiari a utilizzare i propri risparmi o a ricorrere al credito per affrontare le spese più importanti o gli imprevisti. La ripresa richiederà tempo e stabilità, sottolineando la necessità di politiche economiche oculate per guarire questa profonda ferita economica.

Digital Report 2024: il mondo è sempre più social

Il 2024, già dalle sue prime settimane, porta con sé prospettive interessanti nel mondo digitale. Il Global Digital Report, frutto della collaborazione tra We Are Social e Meltwater, presenta un’analisi di quello che sta accadendo a livello globale. Ecco perché l’analisi è un utile contenitore di novità, trend e dati, costituendo la più ampia raccolta di informazioni mai realizzata. 

Utilizzo dei social, è record

Tra gli highlights più rilevanti della ricerca, spicca sicuramente il dato relativo all’utilizzo dei social media. Negli ultimi mesi c’è stata una significativa evoluzione nell’interazione digitale. A conferma di ciò, anche il tempo trascorso online si dilata: si tratta di un cambiamento nei comportamenti digitali globali. Ma emergono cifre che testimoniano un mutamento nella preferenza delle piattaforme di social media a livello mondiale, riflettendo le mutevoli dinamiche della comunicazione digitale. A questo proposito, mentre sale l’audience on line, cala quella televisiva, suggerendo un cambiamento nelle abitudini di fruizione dei contenuti mediatici. E la pubblicità? Anch’essa tende a migrare sul web.

Questi sono solo alcuni dei punti salienti del report, che costituisce una fonte preziosa di informazioni aggiornate su ciò che le persone stanno facendo su internet, sui social, sui loro dispositivi e sulle piattaforme di shopping online.

Social media in costante crescita

Il report rivela che il numero di profili attivi sui social media ha superato la soglia dei 5 miliardi, corrispondente a oltre il 62% della popolazione mondiale. Questo incremento, pari a 266 milioni nell’ultimo anno, evidenzia una crescita annua del 5,6%, con una media di 8,4 nuovi utenti di social media al secondo.

Allo stesso tempo, il numero di utenti unici da mobile ha raggiunto i 5,61 miliardi, un valore che corrisponde al 69,4% della popolazione totale mondiale. I dati del report indicano un aumento globale di 138 milioni (+2,5%) dall’inizio del 2023.

Aumenta il tempo trascorso online

Contrariamente alle previsioni diffuse l’anno scorso, il report segnala un aumento del tempo trascorso online. L’utente medio di Internet è connesso in media 6 ore e 40 minuti al giorno, registrando un incremento di 4 minuti al giorno (+1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche sui social network, l’utente tipico trascorre 2 ore e 23 minuti al giorno, con una leggera diminuzione di 8 minuti rispetto all’anno passato.

Per concludere

In sintesi, il Digital Report 2024 delinea un panorama digitale dinamico, caratterizzato da cambiamenti significativi nell’uso dei social media, nel tempo trascorso online e nelle preferenze delle piattaforme. Le aspettative sono alte!

Lavoro: i consigli dell’head hunter per il CV perfetto

Per cercare lavoro il curriculum vitae è fondamentale. Perciò, è importante che sia scritto in maniera efficace, incisiva (non dovrebbe superare due pagine) e coerente con la posizione a cui si aspira. Parola di Salvatore Caruso, Executive manager di JHunters, che insieme ad Adnkronos/Labitalia fornisce i consigli per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro.

“Quando si è agli inizi della propria carriera – spiega Caruso -, una pagina può essere sufficiente e permetterà al nostro cv di essere più di impatto. Il linguaggio deve essere chiaro e conciso, e ovviamente bisogna prestare attenzione all’ortografia e alla grammatica: errori di questo tipo potrebbero dare una cattiva impressione”.

Cosa non deve mai mancare

“Esistono – ricorda l’head hunter – tanti tipi di formati per creare un cv: non esiste un formato migliore, ma bisogna scegliere quello che ci permette di evidenziare le nostre competenze e qualità, e che sia coerente col tipo di ruolo per il quale ci candidiamo. La struttura del cv è importante per renderlo facile da leggere e comprendere”. Ma alcuni elementi devono essere sempre presenti in un curriculum.

Le informazioni personali, che riguardano la prima sezione del cv, devono essere concise e complete. A queste dovrebbe seguire una breve dichiarazione che riassuma gli obiettivi professionali.
“Se abbiamo già maturato esperienze lavorative devono essere riportate in ordine cronologico inverso, riportando il nome dell’azienda per cui abbiamo lavorato e il ruolo che abbiamo ricoperto”, puntualizza Caruso.

Non dimenticare le attività extracurricolari

Va poi presentato in maniera sintetica il percorso di studi, sempre in ordine cronologico inverso, evidenziando il titolo di studio conseguito, l’istituto e la data.

“Segue la sezione ‘Competenze’ – aggiunge Caruso -: qui è importante riportare le competenze, tecniche e soft, che fanno emergere come il nostro profilo professionale sia in linea con la posizione a cui si ambisce. Solitamente un cv si conclude con l’elenco delle attività extracurriculari e degli interessi. Non è una sezione fondamentale, ma può essere utile per far emergere alcuni tratti personali. La foto, invece, non è una scelta obbligata, ma inserire una foto sul cv può essere utile per completare una presentazione. In tal caso, preferire una foto in formato fototessera, che trasmetta serietà e professionalità”.

Quando l’head hunter è l’AI

Nella scrittura di un cv non è da sottovalutare, poi, l’impiego dell’Intelligenza artificiale da parte delle aziende per automatizzare i processi di selezione.

“Per fare in modo che il nostro cv possa essere efficace anche per i sistemi di AI è importante usare alcuni accorgimenti – continua Caruso -. Prima di tutto, bisogna usare un linguaggio semplice e diretto, in quanto i sistemi di AI faticano a comprendere il linguaggio complesso o figurato. Occorre poi inserire nel proprio cv le parole chiave specifiche, rilevanti per la posizione a cui ci si candida. È importante anche scrivere un cv di una lunghezza contenuta, in quanto i sistemi AI possono scansionare solo un numero limitato di parole”.

Benessere in azienda: nel 2024 sarà la priorità per dipendenti e imprese 

Secondo una ricerca condotta da Amajor, nonché la recente indagine di Cisl, Bibliolavoro e Sindacare, nel 2024il desiderio di benessere in azienda si affermerà come la massima aspirazione dei dipendenti. In risposta a questa tendenza, le aziende sono chiamate a ridefinire le proprie priorità e ad adottare strategie mirate al benessere dei collaboratori. Anche perché, stress e un clima tossico sono le cause principali dei licenziamenti volontari. 

Serve quindi porre al centro le persone, sostenere la riscoperta dei talenti, l’allineamento dei valori e la riorganizzazione aziendale. Ma anche, sostenere la connessione tra felicità e produttività.
Valorizzare le competenze interne e coinvolgere i dipendenti può non solo migliorare il benessere, ma anche aumentare il fatturato.

Ripartire dai valori aziendali e valutare il potenziale di ogni lavoratore

Sono cinque le attività suggerite da Amajor per promuovere il benessere in azienda. La prima è mettere i valori al centro della strategia di sviluppo, anche con la creazione di spazi dedicati, come le ‘design thinking rooms’, che favoriscono l’interazione e il confronto positivo. Organigrammi chiari e riunioni settimanali, invece, promuovono la diffusione pratica dei valori aziendali.

La seconda attività suggerita è creare un sistema che valuti il potenziale di ciascun collaboratore attraverso riunioni periodiche e trasparenti. Favorire momenti di ascolto e comprensione contribuisce al miglioramento della produttività e al benessere complessivo del personale.

Piani di sviluppo e formazione e coinvolgimento nelle iniziative aziendali

La terza attività riguarda l’utilizzo di un sistema di ascolto per creare piani di sviluppo condivisi. La formazione, vissuta come momento di crescita personale, diventa un catalizzatore per l’aumento dell’autostima e del benessere individuale.

La quarta verte poi sul coinvolgimento dei dipendenti nelle iniziative aziendali. Favorire l’attiva partecipazione delle risorse attraverso la creazione di nuovi progetti e team misti rompe con le dinamiche consolidate, e permette alle persone di sentirsi parte integrante dell’azienda, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi.

Ripristinare la cultura dell’errore

L’azienda deve poi attivarsi per promuovere una ‘cultura dell’errore’, ovvero rendere le risorse consapevoli che l’errore non è colpa, ma un’opportunità di apprendimento. Come? Incentivando i team a identificare e risolvere gli errori insieme, accelerando lo sviluppo e creando un senso più profondo di appartenenza e benessere.

La chiave per il successo nel 2024 sembra, quindi, essere una visione aziendale che mette le persone al primo posto, investendo nel loro benessere per favorire una crescita sostenibile e una maggiore produttività.

Fiducia: a dicembre migliorano le aspettative di consumatori e imprese 

Lo conferma l’Istat: migliorano le opinioni dei consumatori italiani e delle imprese sulla situazione economica del Paese.
Per l’ultimo mese dell’anno l’Istat stima in generale un aumento sia del clima di fiducia dei consumatori, il cui indice in media passa da 103,6 a 106,7, sia dell’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese, che da 103,5 sale a 107,2.

L’evoluzione positiva viene evidenziata dall’Istituto dai quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti del clima di fiducia (economico, futuro, corrente e personale).
A dicembre 2023 il clima economico e quello futuro registrano gli incrementi più consistenti, il primo passa infatti da 111,0 a 118,6 e il secondo da 109,3 a 113,5, il clima corrente aumenta da 99,8 a 102,2 e il clima personale sale da 101,2 a 102,8.

Imprese: miglioramento in (quasi) tutti i comparti

Con riferimento alle imprese, l’Istat segnala un miglioramento della fiducia, seppur con intensità diverse, in tutti i comparti a eccezione della manifattura. Più in dettaglio, nei servizi di mercato si registra un marcato aumento, con l’indice che passa da 96,7 a 106,4, nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio l’incremento è più contenuto (l’indice cresce, rispettivamente, da 161,3 a 162,9 e da 107,5 a 107,8), mentre si stima un peggioramento della fiducia nella manifattura: qui l’indice diminuisce da 96,6 a 95,4.

Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura giudizi sugli ordini e sulle scorte di prodotti finiti risultano sostanzialmente stabili rispetto al mese scorso, ma si abbinano ad attese di produzione in deciso peggioramento.

Costruzioni e commercio al dettaglio

Nelle costruzioni invece si stima un miglioramento di tutte le componenti, mentre nei servizi di mercato si evidenzia un deciso miglioramento dei giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari. Anche le attese sugli ordini aumentano, ma l’incremento del saldo è meno consistente rispetto ai giudizi.

Con riferimento al commercio al dettaglio, l’Istat stima una dinamica estremamente positiva per i giudizi sulle vendite, mentre le relative attese sono in diminuzione.
Tale evoluzione, secondo l’Istat è determinata dalla grande distribuzione, mentre nella distribuzione tradizionale opinioni negative sulle vendite si uniscono a un aumento delle relative attese. Quanto alle scorte di prodotti finiti, sono giudicate in decumulo.

Consumatori: l’indice sale per il secondo mese consecutivo

“A dicembre, il clima di fiducia delle imprese torna ad aumentare dopo quattro mesi consecutivi di riduzione e raggiunge il livello più elevato dallo scorso luglio – segnala l’Istituto, come riporta Il Sole 24 Ore -. L’aumento dell’indice è determinato dal comparto dei servizi e da quello delle costruzioni. L’indice di fiducia dei consumatori aumenta per il secondo mese consecutivo e si riporta, anch’esso, sul livello di luglio 2023. Si segnala un generale miglioramento di tutte le variabili che compongono l’indicatore a eccezione dei giudizi sull’opportunità di risparmiare nella fase attuale, che rimangono sostanzialmente stabili rispetto al mese scorso”.

Shopping online: i consigli per non farsi truffare a Natale

Proteggersi dalle potenziali minacce online è sempre essenziale, ma soprattutto durante le festività. Lo shopping online è una delle modalità più innovative, comode e convenienti per fare i regali di Natale, tuttavia, l’e-commerce può risultare anche una scelta rischiosa. È possibile farsi ingannare da false offerte e non ottenere il regalo acquistato in tempo per Natale, oppure, si può facilmente cadere vittime di truffe e attacchi cyber, che mirano a rubare dati personali e denaro.
L’anno passato l’FBI ha riferito che 10,3 miliardi di dollari sono stati persi a causa della criminalità online.

Di fatto, con il progredire della tecnologia, aumentano anche i rischi di truffe. Per questo Acronis ha pensato di condividere alcuni consigli per poter acquistare online in sicurezza. Ma la prima regola per garantire una protezione completa su tutti i dispositivi collegati è quella di dotarli di un antivirus completo e affidabile. 

Controllare l’URL e affidarsi solo a siti affidabili

Il secondo consiglio di Acronis è controllare due volte l’URL del venditore e visitare solo siti web sicuri e affidabili.
I siti web sicuri mostrano un lucchetto prima dell’URL nel browser, a dimostrazione dell’installazione della crittografia SSL (Secure Sockets Layer). In questo caso, l’indirizzo del sito web inizia con HTTPS.

È importante anche utilizzare password non banali, l’autenticazione a due fattori, e tutelare i propri dati personali utilizzando la protezione dell’identità.
I ladri informatici sono pronti a rubare tutto ciò che possono, quindi, tenere al sicuro tutti i dati, non solo quelli della carta di credito.

Occhio alle e-mail sospette

Dubitare poi delle e-mail che affermano di provenire da rivenditori famosi, come Amazon, Walmart o Mediaworld. Verificare sempre la loro autenticità prima di cliccare su qualsiasi link, poiché potrebbe trattarsi di phishing.
Fare anche attenzione alle e-mail inaspettate di vecchi amici che contengono link e allegati, perché potrebbero portare a qualcosa di ‘diverso’: non aprirle mai!

E assicurarsi di avere una protezione attiva e aggiornata sui dispositivi: spesso infatti l’antivirus è installato, ma non è aggiornato.
Utilizzare, poi, sempre e solo servizi di pagamento online sicuri, come PayPal, Stripe, carte di credito prepagate o che offrono una protezione aggiuntiva.

Spedizioni: attenzione alle condizioni

Per evitare l’accesso non autorizzato alle informazioni sensibili non utilizzare reti Wi-Fi pubbliche. Assicurarsi, quindi, di avere una connessione Wi-Fi privata e protetta.

Ricordarsi di verificare le condizioni di spedizione della specifica azienda o del venditore: alcuni commercianti addebitano spese di spedizione esorbitanti, trasformando un potenziale affare in un errore costoso. Verificare anche se il venditore fornisca tracciabilità della spedizione e assicurazione. E informarsi sui loro vettori.
Se l’articolo non viene spedito entro due settimane è il caso di insospettirsi.

Turismo congressuale: Italia seconda in Europa e terza nel mondo 

Secondo il database ICCA (International Congress and Convention Association) per la prima volta negli ultimi 10 anni l’Italia è la seconda destinazione in Europa per congressi associativi internazionali con 560 congressi organizzati nel 2022. Ed è la terza al mondo dopo gli USA.
Un trend che appare confermato anche nel 2023, e probabilmente anche nel 2024.

L’Italia in Europa ha superato Spagna, Germania, Uk e Francia, e siamo il Paese con più città nella Top 100 globale. Tra le prime 100 città al mondo ci sono sei italiane, Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino e Napoli.
Emerge dai dati presenti durante la terza edizione degli Italian Knowledge Leaders, organizzato da Convention Bureau Italia assieme a Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, con il sostegno dal Ministero del Turismo.

Il turista congressuale spende più del doppio

Nell’era post Covid l’Italia diventa il riferimento mondiale per congressi e convegni. Accademici, ricercatori, manager e professionisti di aziende continuano ad affluire da nord a sud Italia, portando un turismo di qualità e regalando prestigio al Paese.

Il turista congressuale, poi, spende circa due volte e mezzo rispetto a quanto spende un altro tipo di turista. Ma diventare la nazione ospitante di un congresso non è scontato: le associazioni internazionali scelgono le destinazioni attraverso un processo di candidatura, ed essere selezionati con frequenza contribuisce a valorizzare il patrimonio di un Paese e le sue eccellenze.

Nel 2022 oltre 21 milioni di partecipanti e quasi 32 milioni di presenze

“È soprattutto grazie a eventi come questo che l’Italia ha conquistato nel 2022 l’ambito podio della graduatoria ICCA, posizionandosi come terza Nazione a livello mondiale e seconda in quello europeo per il numero di congressi organizzati – commenta il ministro del Turismo Daniela Santanché -, caratterizzandosi per un sistema congressuale che ha saputo attirare oltre 21 milioni di partecipanti e quasi 32 milioni di presenze complessive. Il turismo dei congressi è una delle leve strategiche tra le più efficienti e funzionali dell’industria turistica, e a buon diritto rientra nella strategia di destagionalizzazione che abbiamo presentato al Primo Forum Internazionale del Turismo di Baveno, e che porteremo avanti con l’aiuto delle Regioni e i grandi operatori del settore”.

Un’industria più sostenibile del turismo
Dopo la pandemia le nazioni hanno ospitato meno congressi, ma l’Italia è lo Stato che ha saputo ripartire al meglio, anche grazie al lavoro delle associazioni locali.

“La nostra è un’industria che spesso viene confusa con quella del turismo, ma in realtà se ne differenzia molto per l’impatto positivo che lascia sulle destinazioni in termini di legacy e di sostenibilità – puntualizza Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia -. Un’industria che, inoltre, ha ai vertici delle proprie aziende una donna su tre. È importante che il pubblico ed il privato continuino a lavorare insieme, e che ci siano costanti investimenti in un settore così strategico per lo sviluppo delle destinazioni italiane”.