Dopo la tempesta dell’inflazione, quale sono le prospettive economiche dell’Italia?

Gli ultimi anni l’economia italiana, così come quella globale. è stata travolta dalla tempesta energetica. Un vero e proprio tsunami che ha fatto schizzare i prezzi alle stelle per un’infinità di prodotti e servizi e che, soprattutto, ha fatto alzare in modo preoccupante l’inflazione. Nel 2021 l’inflazione ha infatti iniziato la sua corsa, raggiungendo l’11,8% alla fine del 2022.
Un’impennata economica senza precedenti, che però, nel corso del 2023, si rivelò tanto effimera quanto intensa. L’inflazione precipitò, quasi annullandosi e stabilizzandosi all’0,8% entro gennaio.

Il paradosso del gap fra salari e inflazione

Anche se le notizie sembrano rassicuranti e la situazione in miglioramento, ci sono però alcuni aspetti critici. In particolare il livello degli stipendi medi non è riuscito a tenere il passo con la corsa inflazionistica, dando origini a un vero e proprio paradosso. Nel corso dei tre anni presi in esame, durante la fase inflattiva, la crescita salariale ha segnato aumenti modesti, mentre invece ha visto incrementi maggiori durante la discesa dell’inflazione.

Erosione del potere d’acquisto 

Nel primo trimestre del 2021, la crescita salariale (+0,7%) superava l’inflazione (+0,5%). Ma nel secondo trimestre, iniziò un lento declino del potere d’acquisto (+0,6% i salari; +1,3% l’inflazione). Col passare dei trimestri, l’erosione si intensificò, culminando nel quarto trimestre del 2022 con una distanza fra le due voci di oltre dieci punti percentuali .

Risalita dei salari nel 2023: calma apparente

Nel 2023, la dinamica è nuovamente cambiata. La crescita salariale intensificava il suo ritmo di crescita, mentre l’inflazione rallentava, pur rimanendo superiore di valore. Nel terzo trimestre, la forbice divenne meno ampia, con una crescita salariale del 3,2% rispetto al 5,9% dell’inflazione. Nel quarto trimestre, ecco il sorpasso: la crescita salariale l’anno scorso ha raggiunto  il 4,8% rispetto all’1,2% dell’inflazione, ripristinando il potere d’acquisto dei consumatori.

Le implicazioni sociali: il parere dell’esperto

Nonostante il recupero, Lucio Poma, capo economista di Nomisma, avverte che la situazione ha lasciato profonde ferite nelle famiglie italiane. Un periodo di impoverimento ha costretto molti nuclei familiari a utilizzare i propri risparmi o a ricorrere al credito per affrontare le spese più importanti o gli imprevisti. La ripresa richiederà tempo e stabilità, sottolineando la necessità di politiche economiche oculate per guarire questa profonda ferita economica.

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