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Nel 30% delle aziende europee scarseggiano professionisti InfoSec

Secondo una ricerca condotta da ISC2 sulla forza lavoro nel campo della cybersecurity nel 2022 il gap di di professionisti nel campo InfoSec è pari a quasi 4 milioni. La conferma arriva dai risultati della ricerca globale realizzata da Kaspersky dal titolo ‘The portrait of modern Information Security professional’: in Europa il 31% delle aziende intervistate considera i propri team di cybersecurity sotto organico.

A fronte di un aumento della frequenza e della complessità degli attacchi informatici, e di una maggior richiesta di professionisti InfoSec da parte delle aziende, il numero di figure specializzate che soddisfano i requisiti aziendali in termini di competenze e livello di expertise è in decisa diminuzione.

I ruoli più difficili da assegnare: ISR, Malware Analysis

A livello mondiale, la Russia ha registrato la maggiore carenza di personale, seguita da America Latina, APAC e META.
I ruoli di Information Security Research e Malware Analysis sono quelli che registrano in Europa una maggiore carenza di personale, e secondo il 47% delle aziende, sono anche i più difficili da assegnare.

L’Europa è il Paese con la maggiore richiesta per questi ruoli, seguita da Russia e America Latina.
In Europa le posizioni di Threat Intelligence e Security Research (43%), Security Assessment (40%) e Security Operations Center (37%) sono leggermente meno carenti, mentre il minor numero di posti disponibili, nonostante sia un ruolo ancora molto richiesto, è quello di Network Security (36%).

Cybersecurity: nel settore governativo quasi la metà delle posizioni non è coperta

A livello mondiale, invece, la carenza di esperti SOC è particolarmente evidente in APAC, mentre quella di analisti di Security Assessment e Network Security riguarda soprattutto l’area META.
Se si considerano i fabbisogni di cybersecurity nei vari settori a livello mondiale, il settore governativo ha segnalato la più alta richiesta di professionisti della cybersecurity e ha ammesso che quasi la metà (46%) dei ruoli InfoSec richiesti non sono stati coperti.

Anche i settori telco&media (39%) sono carenti di personale, seguiti da retail & wholesale e sanità con il 37% di ruoli vacanti.
I settori che hanno registrato il minor numero di posti liberi in ambito InfoSec sono, al contrario, l’IT (31%) e i servizi finanziari (27%), ma è allarmante che le cifre si aggirino comunque intorno a un terzo.

“In alcune aree il mercato IT cresce troppo rapidamente”

“Per ridurre la carenza di professionisti qualificati nel campo dell’InfoSec, le aziende offrono stipendi elevati, migliori condizioni di lavoro e programmi di bonus – commenta Vladimir Dashchenko, Security Evangelist, ICS CERT, Kaspersky -. Il tasso di crescita del mercato IT nazionale in alcune regioni in via di sviluppo sta cambiando così rapidamente che il settore del lavoro non è in grado di preparare e formare specialisti idonei, dotati delle conoscenze e delle competenze necessarie, in tempi così stretti. Al contrario, le aree con economie sviluppate e aziende mature non registrano una carenza così marcata, poiché i loro tassi sono inferiori alla media del mercato”.

Digital Report 2024: il mondo è sempre più social

Il 2024, già dalle sue prime settimane, porta con sé prospettive interessanti nel mondo digitale. Il Global Digital Report, frutto della collaborazione tra We Are Social e Meltwater, presenta un’analisi di quello che sta accadendo a livello globale. Ecco perché l’analisi è un utile contenitore di novità, trend e dati, costituendo la più ampia raccolta di informazioni mai realizzata. 

Utilizzo dei social, è record

Tra gli highlights più rilevanti della ricerca, spicca sicuramente il dato relativo all’utilizzo dei social media. Negli ultimi mesi c’è stata una significativa evoluzione nell’interazione digitale. A conferma di ciò, anche il tempo trascorso online si dilata: si tratta di un cambiamento nei comportamenti digitali globali. Ma emergono cifre che testimoniano un mutamento nella preferenza delle piattaforme di social media a livello mondiale, riflettendo le mutevoli dinamiche della comunicazione digitale. A questo proposito, mentre sale l’audience on line, cala quella televisiva, suggerendo un cambiamento nelle abitudini di fruizione dei contenuti mediatici. E la pubblicità? Anch’essa tende a migrare sul web.

Questi sono solo alcuni dei punti salienti del report, che costituisce una fonte preziosa di informazioni aggiornate su ciò che le persone stanno facendo su internet, sui social, sui loro dispositivi e sulle piattaforme di shopping online.

Social media in costante crescita

Il report rivela che il numero di profili attivi sui social media ha superato la soglia dei 5 miliardi, corrispondente a oltre il 62% della popolazione mondiale. Questo incremento, pari a 266 milioni nell’ultimo anno, evidenzia una crescita annua del 5,6%, con una media di 8,4 nuovi utenti di social media al secondo.

Allo stesso tempo, il numero di utenti unici da mobile ha raggiunto i 5,61 miliardi, un valore che corrisponde al 69,4% della popolazione totale mondiale. I dati del report indicano un aumento globale di 138 milioni (+2,5%) dall’inizio del 2023.

Aumenta il tempo trascorso online

Contrariamente alle previsioni diffuse l’anno scorso, il report segnala un aumento del tempo trascorso online. L’utente medio di Internet è connesso in media 6 ore e 40 minuti al giorno, registrando un incremento di 4 minuti al giorno (+1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche sui social network, l’utente tipico trascorre 2 ore e 23 minuti al giorno, con una leggera diminuzione di 8 minuti rispetto all’anno passato.

Per concludere

In sintesi, il Digital Report 2024 delinea un panorama digitale dinamico, caratterizzato da cambiamenti significativi nell’uso dei social media, nel tempo trascorso online e nelle preferenze delle piattaforme. Le aspettative sono alte!

Shopping online: i consigli per non farsi truffare a Natale

Proteggersi dalle potenziali minacce online è sempre essenziale, ma soprattutto durante le festività. Lo shopping online è una delle modalità più innovative, comode e convenienti per fare i regali di Natale, tuttavia, l’e-commerce può risultare anche una scelta rischiosa. È possibile farsi ingannare da false offerte e non ottenere il regalo acquistato in tempo per Natale, oppure, si può facilmente cadere vittime di truffe e attacchi cyber, che mirano a rubare dati personali e denaro.
L’anno passato l’FBI ha riferito che 10,3 miliardi di dollari sono stati persi a causa della criminalità online.

Di fatto, con il progredire della tecnologia, aumentano anche i rischi di truffe. Per questo Acronis ha pensato di condividere alcuni consigli per poter acquistare online in sicurezza. Ma la prima regola per garantire una protezione completa su tutti i dispositivi collegati è quella di dotarli di un antivirus completo e affidabile. 

Controllare l’URL e affidarsi solo a siti affidabili

Il secondo consiglio di Acronis è controllare due volte l’URL del venditore e visitare solo siti web sicuri e affidabili.
I siti web sicuri mostrano un lucchetto prima dell’URL nel browser, a dimostrazione dell’installazione della crittografia SSL (Secure Sockets Layer). In questo caso, l’indirizzo del sito web inizia con HTTPS.

È importante anche utilizzare password non banali, l’autenticazione a due fattori, e tutelare i propri dati personali utilizzando la protezione dell’identità.
I ladri informatici sono pronti a rubare tutto ciò che possono, quindi, tenere al sicuro tutti i dati, non solo quelli della carta di credito.

Occhio alle e-mail sospette

Dubitare poi delle e-mail che affermano di provenire da rivenditori famosi, come Amazon, Walmart o Mediaworld. Verificare sempre la loro autenticità prima di cliccare su qualsiasi link, poiché potrebbe trattarsi di phishing.
Fare anche attenzione alle e-mail inaspettate di vecchi amici che contengono link e allegati, perché potrebbero portare a qualcosa di ‘diverso’: non aprirle mai!

E assicurarsi di avere una protezione attiva e aggiornata sui dispositivi: spesso infatti l’antivirus è installato, ma non è aggiornato.
Utilizzare, poi, sempre e solo servizi di pagamento online sicuri, come PayPal, Stripe, carte di credito prepagate o che offrono una protezione aggiuntiva.

Spedizioni: attenzione alle condizioni

Per evitare l’accesso non autorizzato alle informazioni sensibili non utilizzare reti Wi-Fi pubbliche. Assicurarsi, quindi, di avere una connessione Wi-Fi privata e protetta.

Ricordarsi di verificare le condizioni di spedizione della specifica azienda o del venditore: alcuni commercianti addebitano spese di spedizione esorbitanti, trasformando un potenziale affare in un errore costoso. Verificare anche se il venditore fornisca tracciabilità della spedizione e assicurazione. E informarsi sui loro vettori.
Se l’articolo non viene spedito entro due settimane è il caso di insospettirsi.

Cybersecurity: attenzione a una nuova mod malevola di WhatsApp

Kaspersky ha identificato una nuova versione di WhatsApp che non offre solo funzionalità aggiuntive, come messaggi programmati e opzioni personalizzabili, ma contiene anche un modulo spyware dannoso. 

La minaccia è emersa recentemente, diventando attiva a metà agosto 2023, e nel solo mese di ottobre ha superato 340.000 unità.
Si tratta di un malware che colpisce a livello mondiale, in particolare gli utenti di lingua araba e azera, e si sta diffondendo anche all’interno di Telegram.

Versioni modificate di app

Gli utenti ricorrono spesso a versioni modificate di terze parti delle app di messaggistica più diffuse per aggiungere ulteriori funzioni. Tuttavia, alcune di queste mod, come appunto quella individuata da Kaspersky, pur migliorando le funzionalità nascondono anche malware.

Migliora l’esperienza dell’utente, ma raccoglie illegalmente informazioni personali

Se da un lato la modifica ha lo scopo di migliorare l’esperienza dell’utente, dall’altro raccoglie illegalmente informazioni personali dalle vittime. 
Il file manifest del client WhatsApp modificato include infatti componenti sospetti, un servizio e un ricevitore di trasmissione, non presenti nella versione originale.

Il ricevitore avvia una funzionalità, lanciando il modulo spia quando il telefono è acceso o in carica. Una volta attivato, l’impianto dannoso invia una richiesta con informazioni sul dispositivo al server dell’aggressore. Questi dati comprendono l’IMEI, il numero di telefono, i codici del Paese e della rete e altro ancora.

I più colpiti sono gli utenti di lingua araba e azera

Ma l’impianto dannoso trasmette anche i contatti e i dettagli dell’account della vittima ogni cinque minuti, oltre a impostare registrazioni del microfono e esfiltrare i file da una memoria esterna.
Inoltre, la versione dannosa si è diffusa attraverso popolari canali Telegram, che in alcuni casi contano quasi due milioni di iscritti. I ricercatori di Kaspersky hanno avvisato Telegram del problema.

Azerbaigian, Arabia Saudita, Yemen, Turchia ed Egitto hanno registrato il più alto numero di attacchi.
Sebbene la maggior parte degli utenti sia di lingua araba e azera, il fenomeno interessa anche Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Germania e altri Paesi.

Le mod dannose si diffondono attraverso piattaforme di terze parti

“Le persone si fidano delle app provenienti da fonti molto seguite, ma i truffatori sfruttano proprio questa fiducia – commenta Dmitry Kalinin, Security Expert di Kaspersky -. La diffusione di mod dannose attraverso popolari piattaforme di terze parti evidenzia l’importanza di utilizzare client IM ufficiali. Tuttavia, se avete bisogno di alcune funzioni extra non presenti nel client originale, dovreste considerare l’impiego di una soluzione di sicurezza affidabile prima di installare software di terze parti, in modo da evitare la compromissione dei vostri dati. Per una protezione efficace, è consigliabile scaricare sempre le applicazioni da app store o siti Web ufficiali”.

Social engineering: i 7 stratagemmi per ingannare le vittime 

Il social engineering è la capacità di indurre le vittime a rivelare informazioni riservate o compiere azioni rischiose per la sicurezza aziendale.
In pratica, è un tipo di attacco informatico che prende di mira l’individuo con tattiche che fanno leva su emozioni di paura o urgenza.

Gli attacchi assumono varie forme, e la minaccia digitale è particolarmente insidiosa perché capace di colpire contemporaneamente un gran numero di individui.
Secondo il Data Breach Investigations Report 2023 di Verizon, il 74% delle violazioni avvenute nel 2022 ha coinvolto l’elemento umano.
Insomma, l’arte del raggiro informatico oggi assume una nuova forma, il social engineering. Una minaccia che non si basa su algoritmi complessi o codici impenetrabili, ma sfrutta la fiducia delle persone.

Minacce via mail, telefonate o SMS 

Denis Cassinerio, senior director e general manager di Acronis, elenca i sette stratagemmi più comuni di social engineering utilizzati dai cybercriminali per manomettere dati e sistemi.
Il phishing (1) prevede l’invio di e-mail apparentemente legittime alle vittime, ingannandole in modo che rivelino informazioni personali, attivino link dannosi o scarichino allegati infetti.
Il vishing (2) utilizza il contatto telefonico per carpire dati sensibili. Spacciandosi per un’autorità in cui si ripone fiducia, i truffatori convincono le vittime a rivelare codici fiscali o informazioni finanziarie.

Lo smishing (3) inganna i destinatari con SMS che contengono link dannosi, o li convince a chiamare un numero falso nel tentativo di indurre a condividere ad esempio informazioni finanziarie, personali, dati bancari, o installare malware con la stessa finalità.

Dal whaling al piggybanking

Il whaling (4) punta in particolare a dirigenti o decisori di spicco all’interno delle organizzazioni. Se l’inganno riesce, consente di estorcere informazioni aziendali o finanziarie strategiche.
Il pretexting (5) è una tecnica nella quale i criminali elaborano pretesti, cioè narrazioni o storie complesse, per conquistare la fiducia delle vittime e portarle a rivelare informazioni riservate.

Con la compromissione delle e-mail aziendali (6), attacco spesso sferrato verso i reparti commerciali delle aziende, i criminali firmano e-mail fingendosi dirigenti di alto livello per chiedere trasferimenti urgenti di denaro o informazioni finanziarie riservate.
Con il piggybacking (7) un hacker accede insieme alle persone autorizzate ad aree con accesso limitato. Molto vulnerabili a questo tipo di attacco sono i call center e le stanze dei server.

Come proteggersi? Con informazione e consapevolezza  

Per contenere le possibilità di riuscita degli attacchi di social engineering serve un approccio articolato che coniughi tecnologia e consapevolezza.
Istruire i clienti sui vari tipi di attacchi è il metodo giusto per fornire strumenti di riconoscimento e capacità di risposta efficaci.

L’aggiornamento continuo sulle tattiche in continua evoluzione, riferisce Askanews, consente poi di fornire agli utenti finali informazioni e linee guida preziose.
Un’altra misura proattiva è l’obbligo alla sensibilizzazione alla cybersecurity, con iniziative che contribuiscono alla crescita di una cultura attenta alla sicurezza, nonché la diffusione continua e tempestiva di aggiornamenti sulle novità nel panorama delle minacce.

Certificazione energetica: online la nuova versione del software

È online la nuova versione del software per la certificazione energetica degli edifici. Sul portale ENEA è infatti possibile scaricare gratuitamente la nuova versione di DOCET, il software semplificato per la certificazione energetica degli edifici residenziali destinato agli addetti del settore edilizio.
L’applicativo, realizzato da ENEA in collaborazione con Cnr – Istituto per le Tecnologie della Costruzione, è utilizzabile per immobili con superficie fino a 200 metri quadri non soggetti a ristrutturazioni importanti, e consente la redazione dell’attestato di prestazione energetica (APE).
Il documento certifica la prestazione e la classe energetica di un immobile, indicando gli interventi migliorativi ed economicamente più convenienti.

Ora è possibile personalizzare ulteriormente la descrizione dell’immobile

La precedente versione di DOCET è stata utilizzata da oltre 300 mila utenti. L’ultima versione mantiene le caratteristiche originarie dell’applicativo, che continua ad avvalersi di un metodo semplificato per eseguire valutazioni standard degli edifici con condizioni climatiche e comportamento dell’utenza standard.  Tra le novità, la possibilità di personalizzare ulteriormente la descrizione dell’immobile. Ad esempio, con la richiesta di input aggiuntivi per migliorare la caratterizzazione delle ‘superfici trasparenti’ per il calcolo degli apporti solari.
Inoltre, nella nuova release sono stati aggiornati i costi unitari dei combustibili. “Data la variabilità dei prezzi energetici, si raccomanda in ogni caso un’attenta verifica da parte del tecnico certificatore”, spiega Carlo Romeo del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.

Un alert avvisa quando l’intervento non è economicamente conveniente

Ulteriore elemento di novità è costituito da un alert che invita a modificare l’intervento di riqualificazione ipotizzato quando economicamente non conveniente. Il messaggio di avvertimento viene segnalato quando le azioni proposte, sia sull’involucro edilizio sia sui sistemi impiantistici, evidenzino tempi di ritorno non congrui.
“Ad esempio, quando c’è un rientro dell’investimento superiore alla vita utile degli elementi sostituiti”, spiega il ricercatore.
Il calcolo della prestazione energetica del sistema edificio-impianti viene effettuato nel pieno rispetto della legislazione energetica nazionale e delle norme tecniche di supporto. Il suo utilizzo è rivolto a utenti con specifica preparazione, in grado di gestire correttamente le fasi di reperimento e inserimento dati, sia in caso di opzioni predeterminate dal software sia di inserimento manuale.

Superata la Procedura di Verifica di Sorveglianza Periodica

La nuova versione DOCET consente di generare ed esportare un file di interscambio necessario a trasferire gli APE ai sistemi informativi regionali, che a loro volta alimentano il SIAPE, il Sistema Informativo nazionale sugli Attestati di Prestazione Energetica, gestito da ENEA. La nuova version, precisa Italpress,e è stata sviluppata in occasione del superamento della Procedura di Verifica di Sorveglianza Periodica prevista per gli strumenti di calcolo e software commerciali, ai fini del rilascio della dichiarazione da parte del Comitato Termotecnico italiano (CTI). Le verifiche effettuate rispondono ai requisiti minimi di legge previsti per la specifica categoria di interventi.

Sui social media “vive” oltre il 60% della popolazione mondiale

Secondo una stima ufficiale delle Nazioni Unite all’inizio del 2023 la popolazione mondiale ha raggiunto 8,01 miliardi. E poco più del 60% di individui è attivo sui social media, pari a quasi cinque miliardi, mentre oltre il 64% utilizza Internet.
A indagare sulla propagazione di queste ‘bolle’ dove oramai tutto si può fare, e chiunque può essere raggiunto, è uno studio di Kepios. Secondo la ricerca il numero di utenti attivi dei social è esattamente 4,88 miliardi, il 60,6% della popolazione mondiale.

Gli utenti social crescono più degli internauti

Il numero degli utenti dei social è quindi a un passo dai 5,19 miliardi di persone che utilizzano Internet, pari al 64,5% della popolazione globale.
Ma mentre gli utenti dei social sono cresciuti del 3,7% nell’ultimo anno, l’aumento degli internauti è rimasto inferiore all’1%, effetto del rallentamento post pandemia dopo la forte spinta alla digitalizzazione impressa dal Covid-19. Sull’uso dei social media esistono però grandi differenze tra le diverse aree del mondo. Ad esempio, nell’Africa orientale e centrale solo una persona su 11 utilizza i social media: del resto si tratta di un’area dove è bassa anche la diffusione di Internet. Mentre in India, tra le nazioni più popolose al mondo, la proporzione di chi usa i social è di uno su tre.

Aumenta il tempo trascorso sulle piattaforme

Secondo la ricerca, inoltre, la quantità di tempo trascorso sulle piattaforme social è aumentata di due minuti, arrivando a una media di 2 ore e 26 minuti al giorno.
Anche in questo caso si rilevano grandi disparità, con i brasiliani che trascorrono in media 3 ore e 49 minuti al giorno sui social, mentre i giapponesi meno di un’ora.
Più della metà degli utenti globali dei social network, poi, sono uomini (53,6%), sebbene il rapporto riconosca una certa inesattezza dovuta alle persone registrate con identità diverse o agli account automatizzati, i cosiddetti bot, una ‘piaga’ di tutte le piattaforme.

Si frequentano in media più di sette piattaforme

Gli utenti dei social network frequentano in media più di sette piattaforme. Meta, di proprietà di Mark Zuckerberg, possiede tre delle app preferite dagli utenti, WhatsApp, Instagram e Facebook.
La Cina conta tre app, WeChat, TikTok e la sua versione locale che si chiama Douyin.
Twitter, Messenger e Telegram completano la lista delle piattaforme più seguite. Ma la prima, secondo il Pew Reasearch Center americano, dopo l’acquisto da parte di Elon Musk ha perso molti utenti negli Stati Uniti. Nonostante il moltiplicarsi delle bacheche virtuali l’intera rete dei social network sembra però poggiare sul modello matematico del ‘piccolo mondo’. Una ricerca pubblicata su Physical Review X, riporta Ansa, ha dimostrato che su queste piattaforme vale la teoria dei sei gradi di separazione, elaborata nel 1967 dallo psicologo americano Stanley Milgram, per cui bastano al massimo sei passi virtuali per raggiungere una persona.

Whatsapp, arriva la funzione che “corregge” i messaggi

Fino ad ora – e per fortuna – in caso di invio troppo frettoloso si poteva eliminare il messaggio e nel caso rimandarlo. Oggi diventa ancora più facile la messaggistica su Whatsapp, tanto che le comunicazioni possono ora essere modificate.

Basta errori e sì all’emoji giuste

WhatsApp ha finalmente introdotto la tanto attesa funzione di modifica dei messaggi, che permetterà agli utenti di correggere gli errori o aggiungere emoji entro 15 minuti dall’invio. Sarà sufficiente premere a lungo sul messaggio da modificare e selezionare l’opzione “Modifica” dal menu. Una volta apportate le modifiche, il messaggio mostrerà l’indicazione “modificato” accanto all’orario di invio. Come per tutti i messaggi personali, i file multimediali e le chiamate, anche i messaggi modificati sono protetti da crittografia end-to-end.
Questa funzione sarà particolarmente utile per correggere eventuali errori di battitura o per aggiungere emoji che erano state dimenticate in un messaggio inviato in precedenza. Tuttavia, sarà possibile utilizzare questa opzione solo entro 15 minuti dall’invio del messaggio.

A disposizione di tutti nelle prossime settimane

WhatsApp ha dichiarato che questa nuova funzione è stata in fase di sviluppo per un po’ di tempo e sarà resa disponibile a tutti gli utenti nelle prossime settimane. Con l’aggiunta di questa funzionalità, WhatsApp si allinea ad altri servizi di messaggistica come Telegram. L’introduzione della modifica dei messaggi offrirà agli utenti la possibilità di correggere immediatamente eventuali errori, senza dover cancellare e reinviare il messaggio. Inoltre, poiché le modifiche non saranno visibili agli altri utenti, si eviteranno situazioni di confusione all’interno delle chat.

Ancora da colmare la politica di “sicurezza”

Tuttavia, alcuni utenti potrebbero preoccuparsi per possibili abusi legati a questa funzione. Ad esempio, un utente potrebbe inviare un messaggio provocatorio o offensivo e modificarlo prima che gli altri utenti abbiano la possibilità di leggerlo. WhatsApp dovrà affrontare questa problematica con una politica chiara e precisa sull’uso della funzione di modifica dei messaggi. Il fatto che la modifica dei messaggi sia stata richiesta da numerosi utenti di WhatsApp evidenzia l’importanza di un maggiore controllo sul testo inviato. Questo rappresenta un passo importante verso un’esperienza utente più soddisfacente nel contesto della messaggistica digitale. Sebbene questa opzione da sola non risolva tutti i problemi di comunicazione, rappresenta sicuramente un miglioramento significativo nel processo di scambio di informazioni tra gli utenti della piattaforma.

5G: Italia lenta, ma nel 2025 il valore del mercato potrebbe arrivare a 200 milioni

Durante l’ultimo anno si è assistito al consolidarsi di un quadro sempre più orientato a dare sostanza alla visione promessa dal 5G, con la conferma di un interessamento sempre più forte in ambiti come manufacturing e mobility. L’Italia, però, vede uno sviluppo di progetti molto lento, ma se le prospettive sono buone. Entro il 2025, nel caso in cui la quinta generazione di reti mobili sarà utilizzata solo per test tecnologici e parziale re-ingegnerizzazione di processi, il mercato industriale potrà valere 40 milioni di euro. Se invece l’offerta verrà strutturata, e il 5G diventerà lo standard per la connettività industriale e nel mondo business, il mercato potrà valere 200 milioni di euro. Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio 5G & Beyond della School of Management del Politecnico di Milano.

Copertura DSS e Non Stand Alone

Secondo le analisi DESI 2022 e GSMA Intelligence, l’Italia sarebbe il paese con la maggiore copertura 5G in Europa, tra il 96% il 99,7%, contro il 65,8% della media. Questo, considerando la copertura con il DSS, che consente a un operatore telefonico di sfruttare lo spettro di frequenze del 4G anche per il 5G. Considerando solo la copertura 5G Non Stand Alone, l’Italia a fine 2021 risulta invece tra gli ultimi paesi in Europa (7,3%). Le azioni intraprese nei primi mesi del 2022 dovrebbero compensare almeno in parte questa situazione: gli investimenti degli operatori TLC hanno permesso di incrementare circa dell’80% la copertura della popolazione in NSA rispetto al 2021. Inoltre, con le risorse del PNRR, verranno colmate alcune lacune di copertura con nuovi siti, e verranno realizzati rilegamenti in fibra ottica per tutti i siti radiomobili ancora collegati in ponte radio.

Lo standard Open RAN e le reti private

“Gli ultimi 12 mesi sono stati molto importanti per lo sviluppo nello scenario globale del 5G, che ha consolidato la sua promessa di diventare la piattaforma di connettività e di sviluppo applicativo per un mondo connesso senza limitazioni di velocità, latenza, densità, affidabilità. – dichiara Antonio Capone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio 5G & Beyond -. Sul lato tecnologico, si sono affermate alcune evoluzioni che già si erano intuite negli scorsi anni, come le architetture basate sulla disaggregazione delle funzioni della rete secondo lo standard Open RAN e le reti private, che già esistono in 4G, ma solo con il 5G diventeranno un’importante componente architetturale e strategica”.

I Cloud Provider

Dal punto d vista del mercato industriale “in USA sono entrati nel mondo del 5G privato i grandi player del cloud, con un approccio legato al loro modello di business, una mossa strategica che non può sfuggire ai nostri attori telco e a tutto l’ecosistema – continua Capone -, perché nei prossimi due-tre anni si giocherà la partita decisiva per il settore anche sulla base delle scelte che dovranno essere fatte in Europa sulla gestione dello spettro radio”.

Le ricerche degli italiani sul web sono lo specchio del Paese

Un’attività che ormai quasi tutta la popolazione italiana compie praticamente ogni giorno: circa l’80% degli italiani usa la rete per informarsi. Navigare su Internet per fare ricerche è sempre più diffuso tra gli utenti, giovani o più maturi. Il re dei motori di ricerca rimane sempre Google, che insieme a YouTube e Wikipedia occupa il podio delle piattaforme più utilizzate. Ma quali sono i gusti degli italiani in fatto di ricerche?
Buona parte delle ricerche passa per il calcio, ma si ricorre al web per informarsi anche su quanto succede nel mondo. E tra le parole chiave più utilizzate, oltre alle elezioni politiche e la guerra in Ucraina, in quest’ultimo periodo si cercano informazioni relative al meteo e ai vincitori di Sanremo. 

I siti di scommesse sportive

Poiché lo sport non si ferma mai, la stessa cosa accade anche sui siti italiani di scommesse, come ad esempio SitiScommesse.info, dove sempre più utenti decidono di tentare la sorte con giochi tipici del casinò, come il poker o la roulette, oppure piazzando puntate sui vari eventi sportivi, dal calcio fino ai videogiochi con gli eSports. E poiché il web, com’è noto, è anche un luogo di ‘elenchi’, oltre ai siti di scommesse sempre più utenti si appassionano al gambling, cercando la lista dei bookmaker AAMS migliori per potersi affidare a professionisti. In ogni caso, vanno sempre raccomandate prudenza e moderazione.

Pop Culture: dominano le classifiche

Naturalmente la Pop Culture è sempre al primo posto, in particolare quando si tratta di elaborare liste, ad esempio, dei costumi di Halloween ispirati a film, serie TV e videogiochi. Se i contenuti visivi hanno tanto successo, Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ sono diventati sempre più ‘calderoni ribollenti’, dove, grazie agli algoritmi e alle liste, trovare ciò che più piace senza la scocciatura della pubblicità è diventato ancora più semplice e intuitivo. E poi, anche il prezzo è particolarmente vantaggioso. Ovviamente i social network si classificano sempre nei posti più alti per la ricerca di informazioni e opinioni, ma anche come luoghi prediletti per scoprire le nuove tendenze del momento, con challenge, hashtag e flashmob.

Chi è il re dei social?

WhatsApp è al primo posto, poiché installato sulla maggior parte degli smartphone, ed è seguito da Instagram, Facebook, Messenger e Telegram. Poi c’è il fenomeno TikTok, utilizzato dai più giovani, ma anche da parte di utenti più maturi e dalle maggiori aziende. Oltre ai contenuti visibili in streaming su Netflix e altre piattaforme simili, ultimamente si assiste a un ‘assalto’ a Twitch e YouTube, dove si può discorrere di una varietà di argomenti che ‘vanno a braccetto’ con i podcast di varia natura. Una rapida parentesi sull’ambiente: anche gli italiani si stanno dimostrando utenti sempre più green, poiché, oltre ai consigli sul risparmio, molto cercati sul web in questo periodo di rincari, parole come ‘green economy’, ‘vita sostenibile’, e ‘monopattini elettrici’ hanno visto un incremento senza eguali.