Metaverso: un italiano su due lo vorrebbe utilizzare subito 

Il termine metaverso è stato coniato nel 1992 da Neal Stephenson nel romanzo di fantascienza Snow Crash, come combinazione dei termini meta e universo. Il 28 ottobre 2021, e sempre nel 2021 Meta Platforms ha assunto diecimila persone in Europa per creare il metaverso. Di fatto, si tratta di una realtà virtuale e aumentata che con l’ausilio di guanti e visori digitali rende possibile fare qualsiasi cosa, assistere a una partita, ascoltare un concerto, fare una passeggiata in una città diversa da quella in cui si vive, o partecipare a una riunione di lavoro. Tutto in modo assolutamente realistico e in 3D, ovvero con la sensazione di essere effettivamente presenti sul luogo. E gli italiani sono pronti per immergersi in questa nuova realtà. 

Tre italiani su quattro ne hanno sentito parlare

Il Metaverso ora non è più uno spazio virtuale sconosciuto alla maggior parte delle persone. Al contrario, tre italiani su quattro ne hanno sentito parlare e più della metà di loro sarebbe già pronto a utilizzarlo. I dati sono emersi da una ricerca curata dall’Istituto Piepoli e presentata nella giornata conclusiva del Festival del vitale popolare, organizzato dalla Fondazione Italia Torino, che si è svolto a Torino. La ricerca dimostra quanto il digitale, da strumento d’élite si sia trasformato nel corso del tempo in uno strumento sempre più popolare. Il 52% degli intervistati, infatti, ovvero più di uno su due, sarebbe propenso a utilizzare il Metaverso già da domani.

Il digitale estende le sue aree di applicazione

Basti pensare che, come rileva ancora lo studio, se qualche anno fa gli strumenti digitali più utilizzati dagli italiani erano per lo più i social network e i siti web, oggi il digitale sta estendendo le sue aree di applicazione, riferisce Adnkronos. Tanto che tra gli under 54 anni un italiano su cinque afferma di utilizzare nella propria quotidianità lavorativa le piattaforme per effettuare call, mentre podcast e videogame, solo quale anno fa appannaggio esclusivo dei giovani, oggi sono ampiamente diffusi anche tra le persone di età compresa tra i 35 e 54 anni.

L’informazione viaggia sui social e in chat

Per quanto riguarda l’informazione, la ricerca sottolinea che se i giovani da sempre utilizzano maggiormente i social network, anche il 40% degli over 54, persone, dunque, non native digitali, si informano attraverso il medesimo strumento. E le chat poi non sono più considerate solo un modo per parlare con gli altri, ma per il 10% degli italiani, e quasi per il 20% dei più giovani, sono divenute anch’esse uno strumento di informazione.

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