Nella sfida dei formaggi l’Italia batte la Francia 8-0

Nella ‘sfida dei formaggi’ l’Italia batte la Francia 8 a 0, con Parigi che resta fuori dalle prime dieci posizioni della graduatoria globale stilata da TasteAtlas, l’atlante internazionale dei piatti e dei prodotti tipici locali. Sono infatti otto formaggi italiani fra i cento migliori del globo. 

Ai primi tre posti, spiega la Coldiretti, si piazzano Parmigiano Reggiano, Burrata e Grana padano, a seguire Stracchino di Crescenza, Mozzarella di Bufala e Pecorino Sardo, quindi un formaggio spagnolo, il Queijo Serra de Estrela, seguito dal Pecorino Toscano, il Bundz polacco e il Gorgonzola Piccante. E i francesi? Il primo formaggio è al tredicesimo posto, con il Reblochion dell’Alta Savoia, e il secondo è l’ultimo in classifica, l’Ossau-Iraty della zona dei Pirenei.

Esportiamo Oltralpe quasi 130 milioni di chili di formaggio

Con gli ultimi riconoscimenti comunitari salgono a 55 i formaggi a denominazione di origine protetta (Dop/Igp) italiani tutelati dall’Unione Europea, lo stesso numero di quelli francesi. Ma a Oltralpe mostrano di apprezzare i formaggi italiani, visto che le nostre esportazioni sono cresciute di quasi il 27% in valore nel 2022, stimati a oltre 900 milioni per una quantità sulle tavole d’Oltralpe, una cifra pari a quasi 130 milioni di chili. La sfida tra Italia e Francia nella produzione di formaggi ha radici lontane, inoltre sono i due Paesi europei con la maggiore tradizione culinaria a contendersi i primati nell’agricoltura e nell’alimentare. Il Belpaese vince però per valore aggiunto agricolo, numero di prodotti Dop/Igp riconosciuti dall’Unione Europea, 316 denominazioni (dop/Igp) contro le 260 dei cugini d’Oltralpe.

Made in Italy minacciato dal Nutriscore

Una ricchezza enogastronomica che vince all’estero un po’ su tutti i fronti, considerando il record storico delle esportazioni alimentari Made in Italy che nel 2022 hanno raggiunto i 60,7 miliardi di euro, per una crescita del +17% rispetto all’anno precedente, trainata dai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea. Primati minacciati dai nuovi sistemi di etichettatura a semaforo come il Nutriscore, che secondo la Coldiretti è fuorviante, discriminatorio e incompleto, perché finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti presenti da secoli sulle tavole per favorire invece prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.

Grana Padano e Parmigiano Reggiano i più falsificati nel mondo

I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive, ad esempio, zucchero, grassi e sale, e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni. Escludono quindi dalla dieta l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine e le eccellenze della Dieta Mediterranea, dall’olio extravergine d’oliva al Parmigiano Reggiano o al Grana Padano. Ma l’Italia purtroppo vince anche nelle falsificazioni, con Grana Padano e Parmigiano Reggiano i formaggi più imitati nel mondo. Copiati all’estero sono però anche il Pecorino, l’Asiago e il Gorgonzola. Un problema, che secondo la Coldiretti, riguarda anche la Francia, che deve proteggere, tra gli altri, il Brie e il Camembert.

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