Curriculum vitae, vietato sbagliare: ecco cosa inserire e cosa evitare

Il curriculum vitae è il nostro primo biglietto da visita quando vogliamo approcciare un’azienda, un responsabile delle risorse umane o un cacciatore di teste se vogliamo trovare o cambiare lavoro. In sintesi, si tratta di un documento importantissimo, che può fare la differenza fra l’ottenere un colloquio e una potenziale assunzione o invece finire cestinato. Per questo è vietato sbagliare: ecco i consigli degli esperti di InfoJobs, la piattaforma specializzata nella ricerca di lavoro online, per non farsi cogliere impreparati all’appuntamento con un possibile cambio vita professionale. La prima dritta, che può sembrare banale, è quella di averlo, il cv: innanzitutto va redatto e poi periodicamente aggiornato, seguendo qualche facile indicazione per poter emergere in fase di selezione. 

Gli elementi da valorizzare…

I responsabili delle risorse umane sono attenti anche ai dettagli. Prima di tutto, nel cv perfetto vanno inserite in modo analitico tutte le esperienze maturate, anche quelle parallele al lavoro: si sta frequentando un corso? Si svolge un’attività nel tempo libero che ci ha fatto sviluppare competenze relazionali? Ecco, vanno inserite. Allo stesso modo, andrebbero evidenziate le hard e soft skills, a maggior ragione se corrispondono alle richieste dell’offerta. E’ sempre opportuno dare il giusto valore anche al lavoro che si vorrebbe lasciare, descrivendo noi stessi in quel ruolo e il valore aggiunto che abbiamo portato. Infine, la lettera di accompagnamento va preparata con cura, al fine di valorizzarci e di farci conoscere, inserendo ciò che non trova spazio nel cv ma potrebbe essere prezioso per il selezionatore.

… e quelli da evitare

Ci sono poi degli aspetti che non andrebbero inseriti, oppure “ribaltati” a nostro favore. Ad esempio se nel nostro percorso lavorativo c’è un vuoto temporale, questo andrebbe riempito con le altre attività che abbiamo svolto in quel periodo. Per emergere fra la massa dei candidati, inoltre, il cv non dovrebbe essere standard, bensì personalizzato a seconda dell’interlocutore, in modo da adattare la descrizione di esperienze e competenze in base al ruolo per il quale ci si propone. Bocciato senza appello anche un linguaggio prolisso, così come uno eccessivamente sintetico: diciamo quello che serve in maniera chiara e completa, cercando di essere specifici ma comprensibili. No anche all’autocelebrazione e sopratutto no a espressioni gergali o a inglesismi inutili: il nostro modo di scrivere è importante e deve servire a presentarci nel modo migliore. Infine, occorre tenere bene a mente l’obiettivo, che è riuscire a farci scegliere! 

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