Arredo: nel 2023 sale a 560 miliardi di euro 

Nel segmento dell’arredo l’Italia è riuscita ad arrivare prima di altri competitor in alcuni mercati in forte sviluppo, divenendo la punta di diamante di un mercato globale che nel 2022 supera 50 miliardi di euro. Nel ranking mondiale 2022, l’Italia (4,5%), supera la Germania (4,3%) e si colloca al terzo posto per fatturato, dopo Cina (37,1%) e Stati Uniti (13,6%). Nel 2023 la crescita stimata per le imprese italiane dell’arredo è pari al +5%, corrispondente a 560 miliardi di euro.Una crescita più contenuta rispetto all’aumento registrato nel 2022 (+12%), ma le previsioni di lungo periodo porterebbero la produzione a 690 miliardi di euro nel 2027.
Emerge dal Report sull’arredo per la casa, l’ufficio e gli spazi per la collettività, condotto dall’Area Studi Mediobanca.

Aumentano le vendite, soprattutto sul mercato estero 

L’Italia è il secondo esportatore di arredo dell’UE-27 e il quarto nel panorama mondiale, dopo Polonia, Vietnam e Cina.
L’UE-27 costituisce il principale sbocco commerciale, rappresentando il 45,9% delle esportazioni italiane di arredo, seguito dall’Europa non UE (16,4%). 
E il trend di crescita delle vendite sembra proseguire anche nel 2022, con un aumento del fatturato nominale pari al 18%, più marcato sul mercato estero (+20%), meno su quello interno (+16%).
Nonostante le incertezze dovute al contesto geopolitico e alla spinta inflazionistica, il 57% delle aziende prevede un incremento di fatturato ed esportazioni anche nel 2023, sebbene più contenuto rispetto ai due anni precedenti. Per fronteggiare i rischi di rottura delle catene di fornitura, il 58,3% ha in agenda l’aumento o la diversificazione dei fornitori la loro prossimità nazionale (41,7%) o addirittura locale (37,5%).

Prodotti più innovativi, riciclabili e longevi

Tra gli asset ritenuti strategici per lo sviluppo futuro, il capitale umano rappresenta l’elemento centrale su cui focalizzare i maggiori sforzi (23,7%), seguito dai patrimoni tecnico e conoscitivo (19,6%), finanziario (19%), e dal capitale organizzativo (18,1%).  Inoltre, nell’agenda del comparto italiano dell’arredo la salvaguardia dell’ambiente è un tema prioritario. Le aziende infatti si stanno sempre più orientando su prodotti innovativi, atossici, riciclabili, certificati e smaltibili in sicurezza.
Ed è evidente la tendenza verso un allungamento della vita utile del mobilio, oltre a una maggiore disponibilità nell’assistenza after-sale in termini di manutenzione e fornitura di parti di ricambio da parte dei produttori.

Verso l’indipendenza dalle forniture straniere

Le imprese del comparto hanno in agenda alcune tematiche non procrastinabili, come l’invecchiamento della forza lavoro, combinato alle difficoltà nell’individuare nuovo personale qualificato. Un’altra criticità è rappresentata dalla dipendenza dalle forniture straniere a condizioni economiche meno vantaggiose. Nel 2022 il nostro Paese ha importato più legno a costi più elevati, e nonostante ora i prezzi siano più contenuti, l’adozione di un’adeguata politica forestale che renda l’Italia autonoma nell’approvvigionamento di legname rimane un tema prioritario.
È poi necessario sviluppare il canale delle vendite online, strategico per penetrare soprattutto i mercati esteri. Nel 2022 il valore degli acquisti di arredo tramite e-commerce supera 3,5 miliardi di euro. Un incremento significativo, considerando che nel 2017 il valore era pari a poco meno di un miliardo.

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